Cos’è una Bia.

La bioimpedenziometria corporea è un esame rapido, non invasivo, di semplice utilizzo e preciso. Serve a valutare la composizione corporea di un soggetto nei suoi compartimenti: massa grassa, massa magra, idratazione.  Affinché l’esame sia rilevante deve essere effettuato con strumentazione professionale e da un operatore esperiente.

Innanzitutto fare una bia è abbastanza semplice, saperla interpretare è davvero molto complesso. Vi confesso che prima di interpretare un biavector in modo consapevole ho assistito a circa 18 corsi di formazione, molti dei quali in presenza con prove pratiche, nonostante l’avessi già utilizzata in ospedale a Catania.

Vi dico anche che utilizzarla sugli atleti necessita di una preparazione ancora più adeguata e di un’esperienza non indifferente. L’esame sarà differente tra sport differenti e diverso tra ruoli diversi della stessa disciplina.

Per lo specialista che la utilizza diventa fondamentale per verificare l’andamento di moltissime componenti.

Composizione corporea e BI(V)A: bilance vs elettrodi
L’accuratezza dei valori bioelettrici della BIA dipende anche dalla resistenza e dalla conducibilità della cute. Quando per l’esame BIA viene utilizzata una micro corrente, lo spessore e la conducibilità della pelle nonché la connessione con gli elettrodi diventano estremamente importanti.

Quindi, se pensiamo ad esempio alle bilance, lo spessore della cute delle piante dei piedi e dei palmi delle mani è molto differente rispetto a quello più sottile della parte superiore delle mani e dei piedi, utilizzata per posizionare gli elettrodi. Inoltre quando si effettua l’analisi BIA, la sudorazione/secchezza delle piante/palmi possono influenzare la propagazione della corrente elettrica.

Post-operatorio

La Bia professionale (BIVA)

La Bia professionale (BIVA) può essere utilizzata anche su pazienti in post-operatorio, non è alterata da fattori esterni e permette di valutare l’andamento del paziente.

Le linee guida standard per la valutazione BIA specificano che i soggetti debbano collocarsi in posizione supina per alcuni minuti prima della valutazione favorendo presumibilmente la stabilizzazione dei sotto-compartimenti idrici.

Questa raccomandazione appare in molti studi scientifici (vedi ad esempio National Institutes of Health del 1994).

In posizione ortostatica eretta le forze gravitazionali tendono a sequestrare fluidi extracellulari nei vasi interstiziali degli arti inferiori distali (Robert F Kushner, Rani Gudivaka, and Dale A Schoeller) causando una possibile alterazione delle relative stime sui fluidi corporei.
La postura assunta dal soggetto è fondamentale per la rilevazione del dato impedenziometrico. Il soggetto si posiziona supino su una superficie piana non conduttiva. Gli arti sono divaricati di 30-45º per evitare corto circuitazioni della corrente prodotte dal contatto tra gli arti inferiori o tra gli arti superiori ed il tronco.

Per questo motivo, l’uso della bilancia impedenziometrica può essere utile SOLO in soggetti normoidratati e normonutriti mentre la BIVA è uno strumento molto utile anche in caso di stati “alterati” cioè anoressia, obesità, patologie, sport, gravidanza ed età pediatrica.

Perché è importante effettuarla?

Alla luce di quanto detto, si comprende l’importanza di effettuare l’analisi bioimpedenziometrica nel corso di un percorso nutrizionale, proprio per essere in grado di valutare la massa grassa e la massa magra prima e dopo una dieta, sia essa dimagrante o ingrassante o volta a migliorare lo stato di salute in un soggetto patologico.

Sarà importante comprendere durante la bioimpedenziometria non solo lo stato di idratazione del soggetto, ma anche vedere se, a seguito di una dieta, attività sportiva o patologia in atto, vi sia stata una perdita esclusiva di massa grassa oppure anche di massa magra. In quest’ultimo caso, infatti, valori al di sotto di quelli di riferimento registrerebbero una malnutrizione per difetto con perdita di massa muscolare, fattore estremamente negativo. Nel caso di un dimagrimento, ad esempio, è necessario essere sicuri che il calo ponderale avvenga solo nella parte grassa dell’organismo.

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