Estetiche tradizionali

LE PROTESI ESTETICHE PER LE AMPUTAZIONI DELL’ARTO SUPERIORE

DALLA TRANS-CARPALE ALLA INTER-SCAPOLA-TORACICA

Le protesi estetiche

Le protesi estetiche o cosmetiche sono così dette in quanto:

  • consentono di ricostruire il solo aspetto cosmetico della parte mancante dell’arto, persa in conseguenza dell’amputazione;
  • sono realizzabili per tutti i livelli d’amputazione dell’arto superiore;
  • sono realizzabili con sistema di costruzione esoscheletrico detto anche “tradizionale” (livelli dalla trans-carpale alla trans-omerale) o endoscheletrico (livelli dalla trans-omerale alla inter-scapolo-toracica).

Protesi non funzionali

Le estetiche, sono protesi non funzionali o passive in quanto sia le dita della mano protesica che le articolazioni protesiche presenti in funzione del livello d’amputazione, consentono di realizzare movimenti esclusivamente passivi.

Essi, cioè, sono eseguibili tramite la mano dell’arto controlaterale o, eventualmente, premendo la protesi contro un appoggio fisso.

Sistemi di ancoraggio

Per l’ancoraggio (sospensione) della protesi al moncone si utilizzano i seguenti sistemi:

  • prese sulle prominenze ossee residue, quali i processi stiloidei dell’ulna e del radio per la protesi radio-carpica e trans-carpale, gli epicondili omerali per le protesi dalla trans-radiale alla disarticolazione di gomito;
  • un bretellaggio fissato all’invasatura , quando sono assenti prominenze ossee utili per l’ancoraggio, come nel caso delle protesi per i livelli d’amputazione dalla trans-omerale prossimale alla inter-scapolo-toracica;
  • una cuffia, in silicone o altro materiale parimenti confortevole, con ancoraggio terminale che, ad esempio, in una protesi trans-omerale, ha il vantaggio di eliminare il bretellaggio, migliorandone sicuramente il comfort; la soluzione, visti i costi elevati della cuffia, è consigliabile sia adottata quando il moncone è stabilizzato.

Mani protesiche passive

Per le protesi estetiche possono essere selezionate tre tipologie di mani protesiche passive con:

  • tutte le dita rigide e prive, quindi, di qualsiasi movimento;
  • tutte le dita atteggiabili passivamente;
  • 4 dita rigide ed il pollice a molla che può essere allontanato passivamente dalle dita lunghe per ottenere, quando rilasciato, grazie all’azione della molla, una presa tri-digitale con forza limitata (ad esempio, per afferrare il manubrio di una bicicletta o un foglio, ecc.).

Rivestimento in PVC

Tutte le mani protesiche passive sono rivestite con un guanto cosmetico in pvc (polivinilcloruro) o, in alternativa e con costi molto elevati, in silicone ad elevata personalizzazione.

Per le protesi estetiche possono essere impiegate le seguenti articolazioni meccaniche protesiche:

  • spalla: di tipo sferico, per ottenere i movimenti, esclusivamente passivi, di abduzione e flesso-estensione del braccio protesico, nelle protesi dalla trans-omerale prossimale alla inter-scapolo-toracica;
  • gomito: per ottenere i movimenti, esclusivamente passivi, di flesso-estensione ed intra-extra rotazione dell’avambraccio protesico, nelle protesi dalla trans-omerale alla inter-scapolo-toracica;
  • polso: del tipo attivo o ad energia corporea nella disarticolazione radio-carpica e nell’amputazione trans-radiale distale, con la possibilità di generare il solo movimento di prono-supinazione (rotazione in senso sia orario che antiorario) tramite l’analogo movimento fisiologico dell’apice del moncone; passiva, mono o pluriasse, per i livelli d’amputazione a partire dalla trans-radiale non prossimale; l’articolazione pluriasse, è sempre utile abbinata ad una mano passiva con pollice a molla.

Mani protesiche passive

Le protesi estetiche sono:
  • di facile manutenzione e pulizia;
  • le più leggere rispetto alle altre tipologie di protesi funzionali ad energia corporea, esterna (extra corporea) e mista (ibrida), applicabili per lo stesso livello d’amputazione;
  • le meno costose rispetto alle altre tipologie di protesi funzionali ad energia corporea, esterna (extra corporea) e mista (ibrida), applicabili per lo stesso livello d’amputazione;
  • prescrivibili, negli adulti, nei soli casi d’amputazione monolaterale in quanto non è possibile con esse alcun tipo di presa controllata e comandata della mano, invece assolutamente necessaria per un amputato bilaterale per svolgere le più elementari ADL (activities of daily living).

La prescrizione della protesi estetica in luogo di quella funzionale, nei casi d’amputazione mono-laterale, può essere giustificabile nelle seguenti situazioni:

  • come protesi di uso quotidiano definitiva, quando il paziente non accetta una protesi funzionale a causa del suo peso (livelli prossimali o, a parità di livello, moncone prossimale) o non la ritiene utile alle sue esigenze;
  • come protesi “da riposo”, quando il paziente dispone ed utilizza quotidianamente una protesi funzionale ma, a causa del suo peso e del conseguente affaticamento, non la indossa, in genere, in ambiente domestico o nelle attività del tempo libero;
  • come protesi provvisoria, intesa come prima fornitura protesica, utile per accelerare la stabilizzazione del moncone e, quindi, preparare quest’ultimo alla eventuale successiva fornitura della protesi definitiva funzionale ad energia esterna (extra corporea) o mista (ibrida), in questa eventualità, la protesi provvisoria potrà, poi, essere mantenuta e considerata come protesi “da riposo” dopo aver provveduto alla sostituzione dell’invasatura.

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